Dolci che sembrano usciti da una pellicola di Hayao Miyazaki
Alzi la mano chi almeno una volta nella vita (non mentite), guardando i cartoni animati come Doraemon, Ranma 1/2 o i capolavori dello Studio Ghibli, non ha pensato “certo che quel dolce sembra interessante, chissà se è buono”.
Ora quella curiosità ce la possiamo finalmente togliere! infatti in Prati ha aperto la prima pasticceria giapponese a Roma, Hiromi Cake.
Locale
Il locale è piccolo, ma è stato pensato come i tipici locali giapponesi Izakaya, quelli in cui si serve sia il sakè che il cibo.
Da una parte troviamo il bancone con la vetrina dei dolci, dietro c’è il laboratorio, precisamente uno dei laboratori, quello in cui si danno gli ultimi tocchi al dolce. Infatti, il grosso del lavoro viene fatto in un altro laboratorio, molto più grande, sempre in Prati.
Principalmente si viene qui e si sceglie il dolce da portar via, oppure ci si può fermare a bere un tè o un cappuccino Matcha, per questo di fronte al bancone ci sono due lunghe tavole a parete con gli sgabelli alti, dove ci si può sedere per mangiare i dolci e sorseggiare tè.
Cucina
Dietro i dolci di Hiromi Cake c’è la sapiente mano della pastry chef giapponese Hiromi, che da il nome al locale, e che insieme ad altre 3 donne, naturalmente tutte giapponesi, creano queste piccole delizie.
La proposta è molto vasta, ci sono i tipici dolci nipponici e alcune rivisitazione in chiave occidentale. Gli ingredienti principali sono tipici della cucina Giapponese come farina di riso, fagioli azuki, patate dolci, ma anche sesamo, soya e mandorle.
Noi abbiamo assaggiato, obbligatori, i Dorayaki, sono come dei pancake ma ripieni, solitamente con la tipica marmellata di fagioli rossi o con il cioccolato. Altra particolarità a cui non abbiamo saputo resistere sono i Moki, delle “polpettine” di riso con all’interno la marmellata di fagioli rossi. Un dolce rivisitato è il “mille foglie“, una serie di crepes una sopra l’altra guarnite con cioccolato, panna e nocciole oppure la variante con il Matcha.
Sul banco delle meraviglie di Hiromi, troviamo il Kawaii, una mousse di fragola con cuore di cioccolato e pasta frolla con cream di mandorla, il Fuji San è un tortino ripieno di fagioli rossi, bianchi e Matcha.
I dolci si possono accompagnare con un caffè bio, un cappuccino Matcha e naturalmente il tè.
Street style
Giappone chiama kimono. Per questo posticino, dove si può entrare e porta via il dolce che più ci piace o decidere di sedersi e bere un buon tè Matcha, abbiamo pensato ad un bellissimo kimono di Gucci, abbinato a dei jeans a vita alta di Topshop e una delle bellissime t-shirt di FakeLab con la scritta Fendi.
Attività
Un’attività particolare che vi consigliamo di provare è la cerimonia del tè. Una versione più corta di quella tipica giapponese, ma comunque suggestiva che vi da la possibilità di assaggiare il “vero” tè Matcha. Molto bello anche il servizio di tazze, delle vere e proprie ciotole, la tegliera e gli strumenti tipici per creare il tè.
Film
All’inizio del post abbiamo parlato di cartoni animati giapponesi, non a caso infatti. Per la nostra rubrica cibo e cinema abbiamo pensato ad Hayao Miyazaki, il Walt Disney giapponese. I suoi film d’animazione sono dei veri capolavori, che racchiudono delle tematiche molto importanti, come la difesa dell’ambiente o dei rapporti umani. Era difficile sceglierne uno, certo la Città Incantata sarebbe stata la scelta più logica, ma alla fine ci è venuto incontro YouTube.
Ecco una piccola carrellata dei film di questo grande artista.
Buona visione (accompagnata da un buon dorayaki)
scritto da
Flavia Donati